Studio Odontoiatrico D'Agostino

Odontoiatria Light
Igiene professionale

Realizzata dalla figura dell’igienista si riferisce alla rimozione del tartaro che normalmente si deposita sulla superficie dei denti tarmite apparecchiature meccaniche (ultrasuoni).
Sarebbe opportuno effettuare l’ igiene ogni sei mesi, se si è affetti da patologia parodontale questo tempo si riduce in base alla severità della malattia.

Cosa è lo sbiancamento dentale

Lo sbiancamento dei denti è una procedura di odontoiatria estetica che vive una fase di grande richiesta. Ogni anno, circa  120mila gli italiani che si rivolgono ad un odontoiatra per “schiarire”, il colore dei propri denti, che si macchiano e ingialliscono sia per il normale invecchiamento fisiologico del dente, per abitudini viziate come il  fumo o per coloranti dei cibi (caffè, tè, vino rosso, bevande gassate, succhi di frutta scuri, mirtilli, more, aceto balsamico e pomodoro).

Cosa possiamo fare per sbiancare i denti ?

Nel caso in cui i denti siano pigmentati a causa di stili di vita errati o scarsa igiene orale, si potrebbero ottenere già dei buoni risultati attraverso una profonda pulizia professionale: ci si può sottoporre a una tecnica di deplaquing, che consente di eliminare il biofilm batterico ed eliminare le discromie. Per fare quest’ultima operazione, l’igienista dentale si avvale dell’air polishing, un macchinario che permette di spruzzare un getto di acqua e bicarbonato sulle macchie più intense. Si passa poi alla procedura di eliminazione dell’eventuale tartaro, utilizzando ablatori meccanici o curettes manuali.

Lo sbiancamento può essere eseguito solo in uno studio odontoiatrico o anche a casa ?

Quando la discromia è molto grave, scatenata anche da patologie sistemiche, lo sbiancamento può essere eseguito in uno studio professionale dopo una doverosa diagnosi da parte dell’odontoiatra. Quest’ultimo, infatti, deve accertarsi che il cavo orale non sia compromesso perché il perossido di idrogeno e il perossido di carbammide potrebbero infiltrarsi nelle lesioni e peggiorare il quadro clinico. Nei casi meno gravi, invece, si possono adottare sistemi di sbiancamento domiciliare: generalmente l’odontoiatra prepara una mascherina, da apporre sulle arcate dentarie, contenente un gel sbiancante che il paziente deve caricare nella mascherina stessa e indossare ogni giorno per due settimane. Esistono anche degli spazzolini “speciali”, che hanno una capsula con gel, da passare sulle superfici dentali due volte al giorno per quindici giorni. Terminato il trattamento, è necessario tornare dall’ odontoiatra o dall’ igienista per valutare il risultato finale.

Esistono controindicazioni ?

Se una persona soffre di ipersensibilità dentinale, si potrebbe accentuare  l’ipersensibilità durante lo sbiancamento

Come mai i denti possono macchiarsi, ingiallirsi o ingrigirsi

Le cause che portano alla discromia dentale possono essere di natura intrinseca o estrinseca. Nel primo caso, l’alterazione della pigmentazione è irreversibile, interessa sia lo smalto sia la dentina, ed è provocata da danni traumaticimalattie (come, ad esempio, la fluorosi), difetti congeniti e assunzione di particolari farmaci come le tetracicline. Nell’ altro, invece, le discromie colpiscono esclusivamente lo smalto e sono prevalentemente legate al consumo di cibi e bevande fortemente pigmentanti (caffè, tè, coca cola), al fumoalla scarsa igiene orale e all’ invecchiamento della persona

In cosa consiste lo sbiancamento dentale ?

Lo sbiancamento dentale è un processo chimico di ossido-riduzione, eseguito utilizzando due agenti sbiancanti sotto forma di gel: il perossido di idrogeno o il perossido di carbammide. Questa tecnica può essere effettuata sulle discromie di natura intrinseca ed estrinseca ma, in base a ciò, cambia la percentuale di concentrazione: per i casi cosmetici legati al consumo di cibi e bevande o al fumo, non si può usare più del 6% di perossido di idrogeno e più del 18% del perossido di carbammide; mentre per le discromie molto gravi, spesso causate da patologie, si può arrivare fino al 38-40%.

Per lo sbiancamento eseguito nello studio del dentista, è sufficiente una sola seduta ?

Dipende dal grado della discromia ma nella maggior parte dei casi basta una sola seduta. Più la persona si impegna a mantenere il risultato, seguendo stili di vita corretti e adottando una buona igiene orale, più l’effetto dello sbiancamento è prolungato nel tempo. Si può ripetere il trattamento professionale ogni anno, abbinandolo magari anche a uno domiciliare.

Si ottiene sempre un bianco naturale ?

No. Se i denti hanno una colorazione che tende al giallo, si ottengono risultati soddisfacenti, fino a raggiungere il bianco naturale; se i denti sono grigiastri o bluastri, invece, sarà molto più difficile.

Esistono effetti collaterali ?

L’unico effetto collaterale (ma non lo definirei proprio così) è la sensibilità nei denti, che però è assolutamente temporanea.

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